Improvvisa interruzione dell’energia elettrica, attacchi informatici, richiamo di cibi contaminati, invasione di specie invasive, infedeltà dei dipendenti e flavescenza dorata.
Sono questi alcuni rischi tipici del settore agro-alimentare che, come vedremo, se poco conosciuti o sottovalutati, possono mettere a rischio i bilanci dell’azienda.
In questo articolo forniamo una carrellata di alcuni recenti grossi sinistri che ci aiuteranno a capire meglio le serie conseguenze economiche a cui possiamo andare incontro e scongiurare che casi simili capitino anche alla nostra impresa.
La visita tecnica e l’intervento di consulenti assicurativi specializzati rimane ormai una scelta obbligata, prima che un brutto evento improvviso colpisca bilanci, fatturato e la reputazione aziendale.
Un grosso incendio, del sito produttivo o delle aree boschive che circondano la produzione, un’alluvione, la siccità, un terremoto, un prolungato fermo di produzione, come abbiamo ampiamente illustrato qui, sono eventi devastanti che possono letteralmente spazzare via anni e anni di duro lavoro.
Lo hanno toccato con mano numerosissime aziende agricole e di trasformazione alimentare dell’Emilia che, a seguito dell’alluvione di quest’anno, sono rimaste a lungo ferme prima di riprendere la produzione e salvare parte dei bilanci.
Oltre a questi eventi, delle vere e proprie calamità, ci sono altri rischi che, se poco conosciuti o sottovalutati, possono mettere a rischio i bilanci di queste aziende. Vediamole qui di seguito.
“Quali sono le aziende principali del settore agro-alimentare?
Le aziende agricole, gli allevatori di bestiame, della pesca e acquacoltura, i produttori e fornitori di sementi, fertilizzanti e di macchine agricole, le imprese di trasformazione degli alimenti, delle bevande e del legno.
“Ci sono dei rischi specifici a seconda della loro attività?”
Assolutamente sí.
Gli imprenditori del settore agro-alimentare non devono assolutamente tralasciare nulla al caso: può sembrare banale ma chi alleva bestiame è esposto, come vedremo qui sotto, a rischi completamente diversi da chi produce ed esporta carne, prodotti caseari o vino di altissimo pregio. Lo stesso settore della pesca e acquacoltura rappresentano un unicum nel mondo agro-alimentare.
Ogni azienda è diversa: esistono specifici rischi per ognuna di queste che, se sottovalutati o sconosciuti, possono seriamente compromettere il business aziendale.
Pensiamo ad esempio all’improvvisa interruzione di energia elettrica.
La scarsità di acqua, dovuta alle alte temperature estive, lo abbiamo visto nel corso di questa ultima estate, può costringere le autorità a limitare l’erogazione elettrica, con serissime conseguenze per quelle aziende che improvvisamente si vedono bloccate le linee di produzione.
Questo rischio è particolarmente sentito dagli allevatori e da chi opera nel settore dell’acquacoltura, i cui ambienti di lavoro richiedono una costante ventilazione delle stalle e ossigenazione delle acque.
Le conseguenze che derivano da un improvviso stop dell’erogazione di energia può causare perdite pecuniarie molto elevate.
“Quali sono i rischi specifici delle aziende di trasformazione alimentare ad elevata automazione?”
Uno dei più grossi attacchi informatici mai sferrati contro un produttore di carne risale al 2021, quando JBS, leader a livello mondiale nella lavorazione di bovini e pollame, pur di riprendere la produzione, è stata costretta a pagare 11 milioni USD agli hackers.
Un altro frequentissimo rischio a cui le aziende di trasformazione alimentare vanno incontro sono le richieste di risarcimento da contaminazione, a cui possono seguire salatissime spese di ritiro precuzionale.
Il report Food safety del WHO non lascia spazio ai fraintendimenti: a causa di alimenti contaminati 600 milioni di persone in tutto il mondo, 1 su 10 per capirci, si ammalano a seguito di intossicazione e 420.000 perdono la vita ogni anno.
La Germania, come ben evidenziato nella tabella qui sotto, è a primo posto per irregolarità alimentari, seguita dalle vicine Francia e Turchia.
Uno dei casi più eclatanti risale al 2020, quando 10 persone persero la vita a seguito di consumazione della birra prodotta dalla Minas Gerais, a cui fu comminata la sanzione di svariati milioni di USD.
I danni alla persona, morte o lesioni personali, il danno morale e biologico, la perdita della capacità lavorativa, possono essere assicurati da una specifica polizza assicurativa contro i danni da prodotto alimentare contaminato.
Tuttavia questa polizza non è sufficiente nel caso in cui i dirigenti sono chiamati in causa a rispondere in proprio per danni a terzi e lesione del brand aziendale: in questo caso dobbiamo ricorrere ad una specifica assicurazione a protezione del patrimonio personale degli amministratori. Per approfondimenti rimando qui.
“Le aziende che si occupano di commercializzazione di materie prime, come il mais, quali seri rischi devono tenere bene in considerazione?”
Il rischio di dover affrontare una costosa campagna di richiamo da contaminazione alimentare riguarda non solo, come abbiamo appena visto, le aziende di trasformazione del cibo ma anche chi opera come trader di materie prime: chi compra la materia grezza dagli agricoltori, la raffina, ne controlla le qualità organolettiche e la rivende sul mercato è a tutti gli effetti un vero e proprio produttore di alimenti e come tale può rispondere dei difetti del prodotto contaminato, ad esempio, da aflatossine e microtossine.
Se, oltre alla attività di commercializzazione ci occupiamo anche dello stoccaggio della materia prima, non dobbiamo assolutamente dimenticare il rischio che il mais prenda fuoco prima della consegna, quando si trova ancora nei silos, come è capitato recentemente in Francia, dove i pompieri hanno fortunatamente domato sul nascere le fiamme.
“Il settore della acquacoltura deve fare fronte a quali rischi principali?”
Il settore dell’acquacoltura continua a crescere a ritmo sostenuto, assieme alle attività di sperimentazione, innovazione e tecniche in grado di nutrire, almeno in parte, la nostra popolazione in continua crescita.
Con specifico riguardo ai rischi specifici di questa particolarissima attività, dobbiamo distinguere innanzitutto l’allevamento in mare aperto o in vasca.
Nel primo caso il riscaldamento delle acque, dovuto all’ innalzamento delle temperature e del livello dei mari, la fioritura eccessiva di alghe, la perdita di ossigeno, i cambiamenti repentini di salinità, e non da ultimo l’introduzione di specie invasive, come il granchio blu, che spesso si spostano a causa del cambiamento dell’habitat possono influire sulla stessa sopravvivenza del prodotto finito.
Se invece l’allevamento dei pesci è all’interno di vasche progettate per l’allevamento, i rischi di alluvione, grandinate eccezionali, il danneggiamento delle strutture o la rottura di condutture sono tutti eventi da non sottovalutare perché in grado di bloccare gli impianti e interrompere la produzione.
Il rischio di contaminazione -che accomuna le aziende di trasformazione a chi commercializza mais- può riguardare anche chi opera nel settore dell’acquacoltura e verificarsi o all’interno delle vasche di allevamento o durante le operazioni di consegna al vettore e lungo il trasporto.
“Le aziende vinicole a quali seri rischi poco conosciuti o sottovalutati vanno incontro?”
Facciamo degli esempi pratici.
Oltre ai serissimi casi, di cui la cronaca è piena, di morti sul lavoro da esalazioni all’interno delle cisterne, i produttori di vino rischiano di subire il furto del prodotto finito, come è capitato ad un’azienda italiana molto nota per la produzione di amarone, il cui carico per un valore oltre i 300.000 euro è scomparso presso la sede del trasportatore.
Un’altra azienda in Spagna ha subito ingenti perdite finanziarie dalla improvvisa dispersione di 50.000 litri di vino, dovuta al cedimento delle cisterne di stoccaggio.
Per scongiurare questi eventi suggeriamo di svolgere un’accurata analisi dei rischi che possono presentarsi fuori dai locali aziendali, come ad esempio presso la ditta di trasporti oppure in azienda, dove il cattivo funzionamento di apparecchiature, installazioni, silos e macchinari può costare veramente molto caro.
Tornando al primo esempio, possiamo tutelarci contro il rischio di furto o sparizione della merce (polli, latte, mais, farine…) sia dentro che fuori i locali aziendali da specifiche polizze assicurative pensate proprio per i casi di infedeltà dei dipendenti, sui cui torneremo con uno specifico approfondimento.
Un altro rischio da non dimenticare, questa volta conosciutissimo da chi lavora nelle vigne, è la flavescenza dorata, malattia della pianta che si sta diffondendo in Italia, Francia e Romania e che non fa sconti proprio a nessuno.
Le compagnie assicurative stanno prendendo in considerazione la possibilità di mettere in copertura i vigneti contro questa piaga sempre più diffusa, ma ci vorrà il contributo degli assicurati.
La selezione di un determinato territorio dove si trovano più aziende che partecipano alla condivisione del rischio, il calcolo delle temperature e delle percentuali di umidità, la prevenzione costante svolta da imprenditori oculati sono tutte attività che possono aiutare le compagnie assicurative a comprendere meglio il rischio di diffusione della fluorescenza e a calcolare tassi di premio ragionevoli da distribuire pro quota ai singoli proprietari dei vigneti.
“A chi dobbiamo rivolgerci prima che un grosso sinistro colpisca il nostro business?”
All’interno di questo articolo abbiamo offerto una panoramica dei diversi rischi che riguardano le aziende del settore agro-alimentare.
Considerato che ogni azienda è diversa, suggeriamo agli imprenditori di rivolgersi a consulenti assicurativi esperti in risk management in grado di offrire un’analisi indipendente e personalizzata a 360 gradi dei rischi a cui siamo esposti.
Da una parte, dobbiamo assolutamente evitare che ad un grosso incendio, un’alluvione o un improvviso black-out agli impianti elettrici faccia seguito uno spiacevole blocco del sistema produttivo.
Ecco che la visita tecnica è davvero strategica e indispensabile, come abbiamo evidenziato qui.
Le aziende più sagge e avvedute lo sanno bene: due volte all’anno incaricano consulenti esperti che visitano il sito produttivo e stilano un elenco aggiornato delle più serie minacce al ciclo produttivo.
All’interno del report si suggeriscono le principali misure da prendere per eliminare o ridurre i principali rischi d’impresa.
Il questionario assicurativo, gli imprenditori ormai lo sanno bene, assolutamente non è lo strumento idoneo a fotografare con esattezza i rischi a cui l’impresa va incontro.
Diversamente, il risk report, accompagnato da materiale fotografico, è la soluzione che più aiuta l’imprenditore a individuare le aree aziendali maggiormente esposte a rischi di incendio, alluvione, responsabilità ambientale, danni a terzi e dipendenti, fermo di produzione.
Con specifico riferimento alle aziende del settore alimentare, è assolutamente necessario verificare se siamo assicurati da improvvise richieste di risarcimento per difetti del prodotto e richiamo di alimenti contaminati.
Se siamo sprovvisti di polizza da prodotto difettoso può capitare che un nostro partner non prenda in considerazione la nostra offerta di collaborazione, a tutto vantaggio dei concorrenti.
Diversamente, durante le trattative di collaborazione possiamo rassicurare il nostro distributore che il nostro alimento è assicurato da difetti e contaminazione world wide.
Un altro aspetto da non sottovalutare, e qui concludo, è la gestione dei sinistri.
A quali rischi vado incontro se la compagnia assicurativa rifiuta il pagamento di un grosso danno? Chi difende i miei interessi di fronte alla compagnia?
Il mercato assicurativo si sta spostando dalla distribuzione di prodotti alla somministrazione di servizi specialistici e la stessa gestione dei danni, svolta da professionisti con lunga esperienza, può essere di grande utilità.