Infezioni alimentari: come proteggere il nostro brand da una richiesta danni?

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Ristoranti, hotels, gastronomie, bar e imprese di catering investono molto in igiene e sicurezza. Tuttavia, se a causa di un’infezione un nostro ospite ci porta in tribunale, come possiamo proteggere la nostra reputazione?

L’eventuale chiusura del locale, anche temporanea, può rappresentare un serio danno d’immagine al business aziendale. Piangere sul latte versato non serve: quali sono le soluzioni offerte dal mercato assicurativo? 

Intossicazioni alimentari a tavola: in cosa consistono?

Gli alimenti e le bevande possono essere veicoli per la trasmissione di molte malattie infettive. Spesso colpiscono l’apparato digerente e talora possono portare al ricovero e al decesso.

Queste malattie sono causate da germi patogeni (infezioni alimentari) o da tossine da essi prodotte (intossicazioni alimentari). Le più frequenti sono le salmonellosi, l’Escherichia coli, il botulismo.

Per chi gestisce un’attività di ristorazione, in proprio, all’interno di un albergo, in forma di catering, il ricovero improvviso di uno dei propri ospiti costituisce un rischio frequente e altissimo.

Tre casi recenti.

In Italia, nel corso di una festa matrimoniale, una persona è morta, e altre cento sono state ricoverate, in ospedale. Forse una portata di pesce ha causato l’infezione. Il titolare del locale é stato denunciato per omicidio colposo.

In Repubblica Ceca, degli spaghetti serviti al cartoccio hanno causato l’intossicazione di 50 persone.

Negli USA, nel maggio di quest’anno, una persona è deceduta e altre 120 sono state intossicate da ingestione di insalata contaminata dal battere E.Coli.

L’alimento contaminato è un prodotto difettoso.

Cerchiamo di semplificare come segue.

Contro i danni da prodotto difettoso, le aziende manifatturiere si proteggono da eventuali richieste di risarcimento comprando una specifica polizza contro questo rischio. A tutti gli effetti, la normativa comunitaria considera il cibo somministrato all’interno di luoghi pubblici come un vero e proprio prodotto.

Pertanto, il ristoratore è equiparato al produttore: nel momento in cui serve una determinata pietanza, va incontro al rischio in cui l’alimento sia pericoloso.

Se l’ospite dovesse essere infatti ricoverato a seguito di un alimento contaminato, il titolare del ristorante può essere chiamato a pagare i danni.

Non dobbiamo dimenticare che la polizza di RC Generale non copre i danni da contaminazione. Questo tipo di copertura è un’ottima soluzione quando un cliente dovesse subire un infortunio all’interno dei nostri locali, oppure nel caso in cui un cameriere dovesse versare accidentalmente una pietanza bollente sullo sfortunato ospite.

Ma, lo ripetiamo, proprio perché si tratta di una responsabilità di carattere “generale”, questa polizza non copre tutti i danni.

L’avvelenamento e l’intossicazione accidentale possono essere coperte da un altro tipo di assicurazione.

Ristoranti, hotels, catering, street food: soluzioni assicurative.

Le aziende che operano nel settore della ristorazione e del catering hanno fatto importanti significativi investimenti in igiene e sicurezza. Tuttavia ciò non elimina del tutto il rischio da infezione alimentare. La contaminazione di un prodotto può verificarsi anche accidentalmente, durante le fasi della preparazione degli alimenti.

Ma cosa succede se è un nostro fornitore a consegnarci una partita di cibo contaminato da salmonella, o di un prodotto in scatola scaduto?

Per questo motivo, si suggerisce di stipulare una specifica assicurazione contro il rischio di essere chiamati in causa per un’infezione alimentare all’interno del proprio locale.

Questa polizza copre le lesioni corporali -morte, ferite o altri danni alla salute di persone- subite dall’ospite. 

Reputazione a rischio: quali strumenti per proteggere il nostro brand.

L’assicurazione di RC contro i danni da somministrazione di cibo contaminato, appena descritta, non basta.

Facciamo un esempio: Mario, titolare di un noto locale, acquista un alimento confezionato da un produttore/fornitore alimentare e lo serve come pietanza ad uno dei suoi ospiti, di nome Francesco.

Cosa succede se Francesco è ricoverato in ospedale? Di chi è la responsabilità? Di Mario o piuttosto del produttore del cibo incriminato? Come può Mario recuperare il danno d’immagine del proprio locale?

I casi sono tra i più disparati: di recente, è stata ritirata una partita contaminata di formaggio del tipo Camembert. Noto è il caso del salame al cui interno sono state trovate tracce di salmonella.

Seguitemi nella semplice scaletta:

1.Francesco, a seguito dell’infezione, ricoverato in ospedale, chiama in causa Mario per il risarcimento dei danni.

2.Mario si avvale della polizza di RC speciale di cui sopra. La compagnia assicuratrice paga i danni a Francesco.

3.Mario fa analizzare l’alimento incriminato: si scopre che il prodotto era avariato/contaminato/scaduto. In questo caso, sarà a suo carico dimostrare che la responsabilità non era sua ma del produttore dell’alimento tossico. 

Per dimostrare la propria estraneità ai fatti, e salvaguardare l’immagine e reputazione del proprio locale, Mario intraprende una massiccia campagna via stampa, web e per emails. I costi di questa iniziativa mediatica possono essere indennizzati da una specifica ulteriore polizza.

Banqueting, buffet, catering, street food: un rischio a parte.

Cosa accade al nostro brand se un diplomatico, o una persona nota al pubblico, dovessero rimanere intossicati in occasione di un ricevimento fuori dai nostri locali?

L’attività alternativa di trasporto, preparazione e somministrazione di alimenti e bevande all’aperto, o in locali diversi dal nostro ristorante (ad esempio ville, palazzi, castelli o dimore storiche…) costituisce un rischio completamente diverso da quello di cui sopra. Anche in questo caso, l’assicurazione di RC Generale non basta.

Si suggerisce di verificare se, all’interno della nostra polizza aziendale, esiste una specifica estensione per partecipazione a fiere gastronomiche, esposizioni, street food.

In conclusione.

«L’uomo è ciò che mangia». Il grande filosofo Feuerbach, quando dedicò  un’intera opera alla nutrizione e ai suoi effetti sulla produzione del pensiero e delle idee, non aveva tutti i torti.

Il numero sempre in aumento di abitanti sulla terra e di patologie alimentari e la richiesta sempre maggiore di cibo, espongono chi gestisce ristoranti, hotels, a frequenti rischi.

Se vogliamo evitare spiacevoli inconvenienti, si suggerisce di prestare la dovuta cautela quando compriamo e serviamo un prodotto all’interno dei nostri locali.

Per la protezione della nostra attività commerciale e della nostra reputazione la polizza di RC Generale non basta. In caso di intossicazione, si consiglia di ricorrere ad altre soluzioni disponibili sul mercato. Vale ancora il detto che piangere sul latte versato non serve.

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