Ultimo aggiornamento Novembre 2022
Ritrovarsi con il cerino in mano all’estero in una causa di risarcimento per danni a terzi è una situazione spiacevole che può costare molto salato.
È proprio così: titolari e amministratori di aziende in Est Europa rischiano, in caso di errore, di risarcire i danni con il proprio patrimonio.
In questi paesi gli obblighi in materia fiscale, tributaria, sicurezza sul lavoro, impiego e danni all’ambiente possono essere più cogenti e restrittivi di quelli in Italia.
Se non vogliamo bruciare i risparmi di una vita, è molto consigliabile acquistare, nel paese dove si trova la nostra azienda, la copertura assicurativa a tutela del nostro patrimonio personale.
All’interno di tutti i paesi Est Europei sono state introdotte norme nazionali che regolano in maniera specifica i casi di responsabilità civile per errori commessi dagli amministratori.
Le leggi europee sono state da questi Paesi recepite e adeguate alle caratteristiche e alle necessità del loro ordinamento giuridico e a protezione degli interessi dei cittadini e delle aziende del posto.
Visto che le normative locali possono differire da quelle italiane si suggerisce di verificare bene se la legge del paese dove si trova il nostro business espone il manager al rischio di risarcire in proprio i danni a terzi, come elencato nei casi pratici qui sotto riportati.
Nella maggior parte di questi paesi sono presenti solide compagnie internazionali in grado di offrire soluzioni assicurative su misura e capienti massimali di rimborso delle spese legali, indispensabili per proteggere il patrimonio personale dell’amministratore all’estero.
Sono amministratore di un’azienda all’estero: se ricevo una multa o una sanzione amministrativa, posso farmi risarcire dalla polizza di responsabilità civile degli amministratori?
La risposta è affermativa. La maggior parte delle compagnie assicurative dell’Europa centro-orientale, che fanno capo a gruppi internazionali, copre le multe e sanzioni amministrative.
Non dobbiamo tuttavia dimenticare che il pagamento di multe e sanzioni, comminate in questi paesi, può essere escluso nei casi di violazione delle leggi in materia fiscale e penale o di comportamento doloso dell’assicurato.
Il testo delle condizioni di polizza è chiaro: fuori da questi casi (determination of intentional, grossly negligent or deliberate breach of the law) possiamo coinvolgere la compagnia al pagamento di multe e sanzioni richieste da organi di controllo, vigilanza, ispettorati sicurezza e salute sul lavoro, uffici pubblici.
Nei casi di dolo, i costi di difesa possono essere anticipati dalla compagnia assicuratrice. Tuttavia, se il tribunale estero accerta, con sentenza definitiva, il nostro comportamento doloso saremo costretti a restituire l’anticipo di queste spese.
L’utilizzo di questa assicurazione a protezione degli amministratori torna utile anche quando riteniamo di non aver violato la legge locale: possiamo infatti chiedere alla compagnia il pagamento delle spese di difesa.
Se l’azienda riceve una richiesta danni dall’Agenzia delle entrate estera, per errori di compilazione di modelli o ritardi nei pagamenti, come amministratore posso farmi risarcire le spese di difesa?
I titolari dell’azienda possono rifarsi sul patrimonio personale dell’amministratore per eventuali sbagli, commessi in buona fede, in ambito di errori o ritardi nei pagamenti alle agenzia locale estera.
Quando riteniamo di non aver commesso alcun illecito amministrativo possiamo chiedere alla compagnia assicurativa di prendere le nostre difese, con un suo legale, per difenderci in tribunale.
“Se un dirigente dell’azienda estera ha un grosso infortunio nello stabilimento e fa causa al datore di lavoro, il pagamento dei danni è assicurato dalla polizza di responsabilità dell’amministratore?”
In questo specifico caso dobbiamo distinguere i danni da infortunio dalle spese legali di difesa in giudizio.
I danni fisici da infortuni sul lavoro all’estero dei dipendenti possono essere assicurati dalla polizza di manleva di responsabilità civile del datore di lavoro, da sottoscrivere nel paese dove si trova l’azienda.
Le spese di difesa correlate all’infortunio possono essere rimborsate dall’assicurazione di responsabilità dell’amministratore.
Se il direttore di stabilimento (o uno dei nostri dipendenti) si fa male in azienda e ci chiama in causa a rispondere dei danni per presunta violazione della normativa sulla sicurezza e salute dei luoghi di lavoro, possiamo incaricare la compagnia assicuratrice a pagare le spese di difesa legale quando riteniamo di avere rispettato in toto la legge locale.
Attenzione: gli obblighi del datore di lavoro in materia salute e sicurezza che vigono in un paese nella maggior parte dei casi sono diversi da quelli prescritti in Italia. Questa difformità espone l’amministratore a rispondere secondo la legge del paese dove si trova l’azienda!
Pertanto, si consiglia di sottoscrivere una polizza locale con una compagnia del paese dove si trova la nostra azienda con massimali di spesa sufficienti a coprire le spese legali di un grosso infortunio, anche mortale.
Nella maggior parte dei casi è la compagnia che ci fornisce un suo legale di fiducia per la difesa in giudizio.
Ci sono dei casi in cui è l’assicurato che può scegliere il proprio legale di fiducia, ma previo consenso della compagnia.
Mi trovo di fronte al giudice a rispondere di fatti che risalgono al periodo in cui dirigevo un’azienda diversa da quella in cui mi trovo: sono assicurato dalla polizza di responsabilità civile dei dirigenti?
Facciamo un caso pratico.
Nel 2021 abbiamo ricoperto la carica di amministratore presso l’azienda Alfa, assicurata in quell’anno contro i danni da responsabilità dei dirigenti con la compagnia assicuratrice Beta.
Nel 2022, anno in cui lavoriamo come manager presso l’azienda Gamma, riceviamo una notifica di risarcimento relativo all’anno precedente.
Scopriamo con sorpresa che la polizza di responsabilità degli amministratori, valida per il 2021, non è stata più rinnovata.
Ora: questa polizza, sottoscritta con la compagnia Beta, può essere comunque attivata per pagamento delle spese purché, contestualmente alla sua sottoscrizione, fosse stata inserita la clausola di estensione di operatività dei 12 mesi successivi.
Nonostante le polizze coprono le richieste di risarcimento dei danni presentati per la prima volta durante il periodo di validità della polizza e non conosciuti alla data di decorrenza della polizza stessa, il caso del dirigente che cambia azienda, appena esaminato, è diverso.
Suggerisco quindi ai dirigenti di verificare bene la presenza di questa importante estensione di copertura, la cui mancanza può esporli al pagamento dei danni per fatti accaduti nell’anno precedente il cambio di datore di lavoro.
Possiamo ottenere un’estensione di copertura più lungo dei 12 mesi, previa autorizzazione della compagnia.
Oltre agli amministratori, sono coperti da questa assicurazione i direttori di stabilimento che non ricoprono cariche direttive?
Dipende.
Anche in questo caso è molto importante verificare il testo di polizza e la normativa di diritto sul lavoro del paese dove si trova la nostra azienda.
La maggior parte delle compagnie estere assicurano, oltre agli amministratori, i country manager e i dirigenti che non ricoprono la carica di dirigenti all’interno dell’azienda estera, purché questi siano:
-alle dipendenze dell’azienda
-investiti di funzioni manageriali
-chiamati, nella stessa causa legale, assieme agli amministratori come co-partecipi del sinistro.
Anche in questo caso, suggerisco a chi non riveste la carica di executive director di verificare se è incluso nella definizione di assicurato dalla polizza aziendale di responsabilità degli amministratori.
In caso di richiesta danni, la presenza di questa preziosa estensione può sollevare il singolo dirigente dal pagamento in proprio delle spese di difesa.
Se un dipendente cita in giudizio il dirigente per illegittima interruzione del rapporto di lavoro, le spese legali di difesa sono rimborsate dalla polizza di responsabilità civile dell’amministratore?
Se uno dei nostri dipendenti sostiene di essere stato ingiustamente licenziato -per mobbing, discriminazione razziale o sessuale, violazione della privacy, mancata promozione o aumento di remunerazione, improvvisa cessazione dei benefits aziendali -possiamo chiedere alla compagnia di difenderci in tribunale a sue spese.
Se dallo stabilimento produttivo fuoriescono sostanze tossiche e sono chiamato in causa a risarcire i danni da inquinamento, come posso farmi indennizzare le spese ambientali e di difesa?
In questo specifico caso, dobbiamo distinguere molto bene i danni materiali all’ambiente dalle spese legali che un amministratore deve sostenere per difendersi dall’accusa di aver inquinato suolo, acqua, aria circostante l’azienda.
Pensiamo al caso di mancata vigilanza e controllo delle condutture di scolo da cui fuoriesce una notevole quantità di sostanza inquinante dal sito produttivo agli scarichi pubblici.
I danni all’ambiente possono essere indennizzati unicamente da una specifica polizza contro i danni da inquinamento.
Le spese di difesa possono essere risarcite dalla polizza di responsabilità civile dell’amministratore.
Le spese di bonifica, i costi di difesa legale e di interruzione d’esercizio ordinata dalle autorità possono ammontare a svariati milioni di euro. Abbiamo dedicato alcuni articoli di approfondimento intorno alle soluzioni di risk management e assicurative qui.
In conclusione: a chi rivolgersi in caso di sinistro
Ignorare le diverse normative locali dei paesi dell’Est Europa può costare caro: in caso di errore commesso senza dolo, si rischia di risarcire i danni a terzi con il proprio patrimonio, senza contare le spese legali a nostro carico.
Farsi seguire da consulenti assicurativi con esperienza del territorio e conoscenza della legge civile e penale del posto può fare la differenza, soprattutto se ci troviamo in questi paesi dove le norme sulla responsabilità civile dei manager possono essere diverse da quelle italiane.