L’assicurazione RC Prodotti è assolutamente indispensabile quando vendiamo un prodotto all’estero o quando importiamo in Italia articoli pericolosi: in caso di difetto di fabbricazione tutela la liquidità aziendale da salate richieste di risarcimento.
Oltre ai danni a cose e persone rischiamo di sostenere costose spese di richiamo soprattutto quando abbiamo esportato il nostro prodotto in paesi dove i regolamenti, a protezione della salute e sicurezza dei consumatori, possono essere più severi di quelli italiani.
All’interno di questo articolo proponiamo una rapida carrellata di alcuni recenti gravi sinistri da difetti del prodotto, un’infografica sui settori industriali più colpiti da campagne di richiamo e infine un accenno alla nuova direttiva europea prodotti.
L’aumento dei soggetti che partecipano alla filiera produttiva, le nuove tecnologie, i regolamenti internazionali a protezione della salute dei consumatori, sempre più consapevoli dei loro diritti da far valere anche attraverso le class action, spinge le aziende a considerare con molta attenzione il ricorso alla polizza di responsabilità civile da prodotto difettoso.
Sono le stesse aziende partner a cui vendiamo i nostri prodotti a chiederci di stipulare questa assicurazione, nella previsione in cui contestazioni, richieste di risarcimento, campagne di ritiro possono coinvolgere tutti i soggetti della catena commerciale.
Perché l’assicurazione di responsabilità civile del prodotto difettoso è così indispensabile per le aziende?
Se il nostro prodotto, messo in circolazione, arreca un danno a cose e persone il consumatore finale -o i suoi familiari, in caso di decesso- può rivolgersi ad un legale e chiederci il risarcimento di tutti i danni.
Se siamo responsabili e assicurati contro questo rischio è la compagnia assicuratrice che risarcisce i danni sofferti da chi ci ha portato in tribunale.
Se invece siamo sprovvisti di questa importantissima polizza, rischiamo di pagare le spese di difesa e i danni attingendo dal patrimonio aziendale.
Quando esportiamo all’estero le cose si complicano in quanto ci sono paesi, come gli Stati Uniti, dove le richieste di risarcimento possono ammontare a svariati milioni di dollari!
Proprio per questo motivo suggerisco molto caldamente agli imprenditori di conoscere bene i requisiti richiesti dalla legge locale in tema salute e sicurezza del paese dove intendono vendere i loro prodotti.
Nel grafico qui sotto sono raggruppati alcuni dei principali regolamenti, a livello internazionale:
Come produttore, come posso sapere se il mio prodotto è pericoloso?
Per capire se il prodotto fabbricato dalla nostra azienda è pericoloso, possiamo dare uno sguardo alla tabella qui sotto, dove sono riportati i settori più colpiti da campagne di richiamo.
Oltre ai danni da prodotto difettoso le aziende non devono assolutamente dimenticare che possono aggiungersi le altrettanto salate spese da ritiro.
Le aziende ad altissimo rischio di risarcimento e richiamo da prodotto difettoso sono, al primo posto, quelle del settore automotive.
Seconde e terze classificate si trovano quelle del settore alimentare (food and beverage) ed elettronica.
Prestiamo molta attenzione al valore medio dei sinistri da ritiro, per ogni categoria, nella parte finale della tabella: oltre i 2 milioni di euro per singolo sinistro per il settore automobilistico, oltre il milione per quello alimentare, IT ed elettronica, oltre i 500.000 euro per il retail.
Questi dati tornano molto utili quando ci chiediamo a quanto devono ammontare i massimali delle polizze di responsabilità civile da prodotto difettoso e richiamo.
È evidente, numeri alla mano, che è meglio spendere un po di più, ma dormire sonni tranquilli, concedetemi l’espressione.
In caso di grave sinistro, sopratutto quando ci chiamano a rispondere di fronte ad un tribunale straniero per lesioni personali, disporre di un massimale capiente può fare la differenza, soprattutto quando, repetita iuvant, si aggiungono i costi di ritiro e le spese legali.
Abbiamo appena visto che le aziende del settore alimentare sono tra le più a rischio di risarcimento da contaminazione: qual é un sinistro recente che merita la nostra attenzione?
Il rischio di risarcire i gravissimi danni da lesione o morte da intossicazione alimentare, conseguenti ad un semplice errore di etichettatura, è altissimo, come descritto qui.
Recentemente una giovane ballerina inglese di 25 anni ha perso la vita a causa di una reazione allergica dopo aver mangiato un biscotto alle arachidi, la cui presenza non era dichiarata in confezione.
L’ingrediente non era stato riportato in etichetta. Il supermercato ha richiamato più di 500 confezioni, sostenendo che il fornitore non aveva comunicato di aver modificato la ricetta.
Passando dal settore alimentare a quello manifatturiero, qual è un altro recente grave incidente che ha destato molto scalpore?
Poco tempo fa un imprenditore ha perso la vita all’interno del proprio stabilimento, schiacciato da oltre 15 mila forme di Grana Padano. Sembra che il tragico evento sia attribuibile alle scaffalature, che hanno ceduto.
Chi produce scaffalature corre il rischio che il proprio prodotto, in caso di rottura e collasso, possa arrecare un danno a terzi.
Ma attenzione: è sempre e assolutamente necessario distinguere caso per caso: caricare eccessivamente le scaffalature, oltre i limiti fissati dal produttore, può esporre l’utilizzatore finale a danni non risarcibili dall’assicurazione del produttore delle scaffalature.
I giudici e la legge parlano di uso abnorme del prodotto, circostanza che può scagionare il produttore da responsabilità.
Anche in questo caso ci tengo a precisare che, se siamo assicurati, è sempre la compagnia assicurativa che protegge i nostri interessi con i propri legali.
In tutta Europa sta aumentando la produzione di batterie al litio: quali sono i rischi a cui andiamo incontro come distributori?
L’utilizzo scorretto o l’autocombustione delle batterie al litio, presso magazzini, punti vendita o durante il trasporto su gomma, può provocare serissimi incidenti come l’incendio del sito produttivo, danni da interruzione di attività alle aziende confinanti la nostra.
Rispondendo alla domanda, possiamo fare un esempio pratico.
Siamo distributori di bici elettriche alcune delle quali prendono fuoco: il nostro deposito è inagibile e, per ovvi motivi, non possiamo più consegnare la merce completamente distrutta.
Corriamo un rischio diverso se l’incendio della bicicletta si verifica presso l’abitazione privata dell’acquirente: in questo caso possiamo essere chiamati in causa a risarcire tutti i danni a cose e persone, e in questo caso torna molto utile disporre di un ampio massimale di risarcimento!
Per approfondimenti, rimando al report molto dettagliato di Allianz, dove possiamo trovare una dettagliata casistica dei sinistri, accompagnata da materiale fotografico degli incidenti più gravi.
A livello statistico, in quali paesi europei ci sono state più campagne di richiamo di prodotti difettosi?
Rispondiamo a questa domanda pubblicando un’altra interessante infografica: al primo posto si trova la Germania, seguita dalla Polonia, Croazia, Romania, Ungheria.
Ci tengo a precisare che sono numerose le campagne di richiamo silenziose, dove le autorità e la stampa, per motivi di sicurezza pubblica e riservatezza, non divulgano i nomi delle aziende obbligate al ritiro del loro prodotto. Le statistiche sui richiami, per anno e paese, sono note mentre i nomi delle aziende possono essere tenute sconosciute.
Se importo beni dalla Cina, a che rischi posso andare incontro?
Il commissario europeo Didier Reynders ha recentemente presentato il rapporto annuale sugli oggetti pericolosi detto “Safety Gate”: tra tutti i prodotti contrassegnati come non sicuri sul mercato europeo, il 50% proviene dalla Cina.
L’assicurazione contro i difetti del prodotto ci tutela da salate richieste di risarcimento anche quando importiamo sul territorio italiano beni acquistati da produttori stranieri che non hanno rispettato le regole standard di qualità e sicurezza.
Posso assicurarmi contro i danni da mancata difformità del mio prodotto?
La risposta è si, ma è necessario distinguere caso per caso, considerato che non tutte le compagnie assicurative sono propense a concedere questa garanzia.
Per esperienza personale posso affermare che solo alcune compagnie dell’area Visegrad (Ungheria, Cechia, Slovacchia, Polonia) sono disposte a farlo, ma solo a seguito di un’attenta valutazione del livello di pericolosità del prodotto che vogliamo assicurare e sui mercati di destinazione.
Si tratta di un argomento complesso, a cui ho dedicato uno specifico approfondimento qui.
Quali sono i più importanti cambiamenti previsti dalla nuova Direttiva Prodotti?
L’UE sta aggiornando le norme sulla responsabilità per i prodotti difettosi. Si decide di ampliare l’attuale definizione di prodotto difettoso, estendendo la responsabilità agli aggiornamenti software, intelligenza artificiale o servizi digitali.
In questo modo, secondo la nuova legge, oltre ai danni fisici il danneggiato potrà chiedere il risarcimento dei danni psicologici e cure mediche.