Prodotto difettoso: rischi e soluzioni assicurative per la PMI contro una richiesta danni.

Tempo di lettura: 8 minuti

Ultimo aggiornamento Settembre 2021

Giocattoli, automotive, elettronica, cosmetica, gioielleria: sono questi i settori più colpiti da richieste di risarcimento per difetti del prodotto.

Le PMI che producono all’estero ed esportano fuori dai confini europei possono mettere al riparo i bilanci aziendali da salatissime richieste di risarcimento per danni a cose e persone, senza contare le spese legali di difesa.

È meglio non rischiare ma farsi aiutare da consulenti assicurativi esperti per mettere in sicurezza l’azienda con massimali di copertura adeguati al nostro business

Quali sono i prodotti più pericolosi immessi nel mercato europeo?

Solo nel 2016, Rapex, la piattaforma informatica attraverso cui la Commissione Europea allerta i consumatori, su istanza dei singoli paesi, ha denunciato  il cattivo funzionamento e la pericolosità di 2,044 prodotti: giocattoli, automotive, cosmetica, gioielleria sono i settori merceologici più colpiti. 

Il 10% dei prodotti denunciati erano di origine extra-comunitaria e venduti on-line.

 

European Commission – Press release March 2017

L’Italia nel 2018 al 3. posto per ritiro prodotti difettosi!

Ecco il sommario del richiamo prodotti del 2018, diviso per giocattoli, vestiti e abbigliamento, prodotti durevoli, apparecchi elettrici.

In quell’anno l’Italia, subito dopo Turchia e Cina, si classificò al 3 posto per prodotti difettosi e richiamati: a riguardo, rimando a questo interessante articolo, ricco di dati e statistiche.

Mi preme segnalare che la Romania, paese con cui l’Italia da molti anni trattiene solidi rapporti economici di interscambio, nel 2020 si è classificata tra i primi posti per difetti dei prodotti del settore tessile, assieme a Germania e Belgio.

Rimando qui per infografica.

Chi risarcisce i danni a cose e persone?

La normativa europea-considerato l’elevato numero di manufatti non a norma, anche di provenienza straniera, immessi sul mercato- è molto stringente.

Il produttore è responsabile del danno causato da un difetto del suo prodotto.

La legge, in sintesi, mette sullo stesso piano i seguenti operatori economici:

1. il fabbricante del prodotto finito

2. chi produce la materia prima o un suo componente

3. chiunque apponga il proprio nome, marchio, segno distintivo, presentandosi come produttore del bene stesso.

Chi importa e distribuisce un prodotto difettoso corre gli stessi rischi di chi lo produce.

Accanto al produttore, infatti, risponde dei danni da difetti del prodotto anche colui che importa e distribuisce all’interno della Comunità europea.

3 suggerimenti per la PMI: come proteggersi contro una richiesta danni da prodotto difettoso

Una richiesta danni può provenire non solo dal singolo consumatore finale ma anche dalla stessa grande azienda a cui abbiamo venduto il nostro componente/semi lavorato difettoso o non conforme.

Le piccole e medie aziende pertanto non possono assolutamente farsi trovare impreparate!

Le grandi imprese sono, nella maggior parte dei casi, preparate ad affrontare ingenti richieste di risarcimento su più fronti.

Si avvalgono di aggiornate misure di prevenzione e controllo della qualità dei loro manufatti.

In caso di richiesta danni, possono contare sul supporto professionale dei più importanti risk manager, consulenti assicurativi e studi legali internazionali.

Dal punto di vista assicurativo, sono le stesse multinazionali a chiedere ai propri fornitori e business partners, per ragioni di compliance, se sono a loro volta sufficientemente coperti contro il rischio da prodotto difettoso.

I titolari di PMI  devono essere messi al corrente che la normativa europea non fa differenza tra aziende grandi e piccole. La legge non fa sconti a nessuno, e-in caso di richiesta danni- è necessario essere assicurati contro le seguenti spese:

  • danni ai consumatori;
  • spese legali;
  • richiamo prodotto;
  • campagne pubblicitarie per proteggere reputazione e brand su giornali e web.

È necessario pertanto non solo investire in ricerca, ma anche in prevenzione e assicurazioni.

Qui di seguito forniamo 3 suggerimenti per prevenire e affrontare una richiesta danni.

1.Verifica dei Fornitori e  Componentistica

Rivenditori, distributori e aziende manifatturiere che immettono sul mercato prodotti realizzati con componenti forniti dai propri partners di fiducia dovrebbero sempre e comunque fare una attenta ricerca sulla qualità e provenienza di ciascuno dei singoli componenti.

È questo il caso in cui il consumatore finale del nostro prodotto si rivolga alla nostra azienda lamentando un danno provocato dal difettoso funzionamento di un componente realizzato da una ditta terza nostra fornitrice.

Per capirci, facciamo un esempio concreto.

Una notissima casa tedesca produttrice di biciclette ha appena lanciato una campagna di ritiro dei propri articoli da corsa a causa di un difetto di fabbricazione della forcella in carbonio prodotta da un proprio fornitore esterno.

L’azienda si è premurata di avvertire i propri consumatori sulla propria pagina web, sconsigliando l’utilizzo del modello coinvolto e suggerendo chiunque ne fosse in possesso di restituire la bicicletta al proprio rivenditore per le opportune riparazioni.

2. Etichettatura

La normativa comunitaria prescrive l’effettiva leggibilità delle modalità di utilizzo di un determinato prodotto.

Nel settore della cosmesi e degli articoli da bambino ad esempio, si suggerisce di mettere in evidenza la presenza di possibili allergenici.

Nell’ambito del settore meccanico, il produttore è tenuto a fornire non solo il manuale d’uso ma anche il fascicolo tecnico.

Nel campo alimentare, si consiglia di informare il consumatore riguardo a ingredienti che possano causare disturbi dovuti ad intolleranze.

Citiamo un altro caso recente.

Tesco, all’interno dei propri siti web, tiene sempre aggiornati i propri clienti sui prodotti ritirati dal mercato e restituiti al produttore originario per difetti per difetti di etichettatura, pericolosità e tossicità.

3.Assicurazione RC Prodotto

Si suggerisce di sottoscrivere una polizza di responsabilità civile prodotti per proteggere i bilanci aziendali da richieste di risarcimento per danni a cose e persone causati da prodotti difettosi.

Questa assicurazione, in sintesi, copre:

  • danni per morte,
  • lesioni personali a terzi,
  • danni a cose di terzi,
  • distruzione o deterioramento di cose diverse dal prodotto difettoso,
  • danni derivanti da interruzione o sospensione di attività.

Tuttavia, dobbiamo fare una importante precisazione.

I danni che riguardano la non idoneità del prodotto alle specifiche richieste o difetti di prestazione costituiscono un vero e proprio rischio d’impresa e pertanto non sempre sono coperti.

Un conto sono i danni al consumatore finale del bene immesso nel mercato, altra cosa sono le controversie legali tra produttore e fornitore/distributore intorno a difetti di progettazione e fabbricazione.

I primi possono essere assicurati dalla polizza di responsabilità civile prodotti.

I secondi da specifiche garanzie non sempre facilmente reperibili sul territorio italiano e su cui ho dedicato uno specifico approfondimento qui.

Le spese di ritiro, sostituzione e di eventuale smaltimento del prodotto difettoso non sono sempre coperte dalla polizza RC Prodotto.

È quindi molto importante verificare se anche i costi indiretti quali perdite volumi di affari, danni all’immagine aziendale e la copertura delle spese legali siano effettivamente incluse nella nostra polizza RC prodotto aziendale o da acquistare a parte.

Alcune compagnie di assicurazione richiedono infatti l’acquisto di una copertura ulteriore contro questi rischi.

Ogni azienda è diversa dall’altra. Tuttavia, prima ancora di acquistare una polizza contro il rischio da prodotto difettoso, proviamo a rispondere a queste domande:

  1. i nostri prodotti sono usati nel settore aeronautico, automobilistico, farmaceutico, medico?
  2. nell’ultimo quinquennio abbiamo ricevuto delle richieste danni?
  3. siamo al corrente che i nostri prodotti possono essere esportati dal nostro partner commerciale  in USA, Canada o Messico?
  4. lo sappiamo che in questi 3 paesi le richieste danni possono ammontare a svariati milioni di euro?
  5. siamo assicurati sotto o sopra il milione di euro?
  6. durante la lavorazione, ci avvaliamo di prodotti semilavorati o parti finite prodotte da terzi?
  7. le lavorazioni di confezione, imballaggio, etichettatura ecc. sono affidate a ditte di fiducia?
  8. chi fornisce la garanzia di idoneità, qualità e durata dei prodotti?
  9. i paesi o le aree geografiche dove esportiamo sono indicati in polizza?
  10. in caso di richiesta danni, a chi ti rivolgi per aprire il sinistro?

In conclusione

Prima ancora di acquistare un’assicurazione contro i difetti del nostro prodotto, è indispensabile verificare gli obblighi di legge del paese dove si produce, distribuisce ed esporta la nostra merce.

La corretta verifica dei fornitori e della filiera della componentistica assieme ai requisiti di legge richiesti per la corretta etichettatura sono altrettanti requisiti indispensabili per diminuire i rischi di risarcimento.

Chi produce ed esporta all’estero, come ho evidenziato qui, deve affidarsi a consulenti assicurativi esperti: sono loro che ci aiutano a individuare le minacce al nostro business, a capire se i nostri prodotti sono assicurati contro i danni a cose e persone, ci affiancano se ci chiamano in causa, sia in Italia che all’estero, per difetti del nostro prodotto.

Send this to a friend